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LESSICO NATURALE

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  • Dovrei paragonarti a un giorno d’estate?
    Dovrei paragonarti a un giorno d’estate? Tu sei più amabile e più tranquillo. Impetuosi venti scuotono le tenere gemme di Maggio, E il corso dell’estate ha fin troppo presto una fine. Talvolta troppo caldo splende l’occhio del cielo, E spesso la sua pelle dorata s’oscura; E ogni cosa bella la bellezza talora declina, spogliata per caso o per il mutevole corso della natura. Ma la tua eterna estate non dovrà svanire, Né perder la bellezza che possiedi, Né dovrà la morte farsi vanto che tu vaghi nella sua ombra, Quando in eterni versi nel tempo tu crescerai: Finché uomini respireranno Continue
  • Da cui in modo singolare non si ricava nulla
    Sull’Atlantico incombeva un’area di bassa pressione; si muoveva verso oriente in direzione di quella di alta pressione che si trovava sulla Russia, senza manifestare ancora la tendenza a eluderla, spostandosi verso nord. Le isotere e le isoterme facevano il loro dovere. La temperatura dell’aria era nella norma rispetto alla temperatura media annua, rispetto a quella del mese più freddo come a quella del mese più caldo e all’oscillazione mensile aperiodica della temperatura. Il sorgere e il tramontare del sole e della luna, le fasi lunari, quelle di Venere, dell’anello di Saturno e molti altri fenomeni significativi corrispondevano alle previsioni degli Continue
  • Thomas Seeley | L’uomo che sussurra nelle orecchie delle api
    Il Dr. Thomas D. Seeley è Horace White Professor in Biology alla Cornell University. Ha sede presso il Dipartimento di Neurobiologia e Comportamento, dove tiene corsi sul comportamento animale e svolge attività di ricerca sul comportamento e la vita sociale delle api mellifere. Il suo lavoro è riassunto in tre libri: Honeybee Ecology (1985), The Wisdom of the Hive (1995) e Honeybee Democracy (2010). Il mio lavoro scientifico si concentra sulla comprensione del fenomeno dell’intelligenza dello sciame (SI): la risoluzione di problemi cognitivi da parte di un gruppo di individui che mettono in comune le proprie conoscenze e le elaborano Continue
  • Vita Sackville-West
    I tried to hold the courage of my ways In that which may endure, daring to find a world in a lost world, a little world, a little perfect world, with owlet vision in a blinding time, and wrote and thought and spoke these lines, these modest lines, almost demure, what time the corn still stood in sheaves what time the oak renewed the million dapple of her leaves. Yet shall the garden with the state of war Aptly contrast, a miniature endeavour To hold the graces and the courtesies Against a horrid wilderness. The civil Ever opposed the rude, Continue
  • Mente e natura – Gregory Bateson
    “Mente e natura” è un libro complesso, ma proprio per questo affascinante, che presenta una prospettiva olistica basata sulle teorie della cibernetica, dei tipi logici, della genetica,… Il “filo rosso” di questo saggio è la struttura che connette, cioè l’epistemologia che connette tutti i saperi. Bateson propugna infatti l’idea della sacra unità della biosfera e sostiene che tutte le realtà viventi sono connesse, hanno le caratteristiche proprie della mente e per questo possono essere comprese attraverso un modello comune. L’autore sostiene che il pensiero è un processo stocastico, con variabili casuali, proprio come lo è l’evoluzione della specie. Per dimostrare Continue
  • I mille giardini
    Un sentiero di lastre di pietra irregolari si snoda lungo tutta l’estensione della villa imperiale di Katsura. A differenza d’altri giardini di Kyoto fatti per la contemplazione immobile, qui l’armonia interiore si raggiunge seguendo passo a passo il sentiero e passando in rassegna le immagini che si presentano alla vista. Se altrove il sentiero è solo un mezzo e sono i luoghi a cui esso porta che parlano alla mente, qui è il percorso la ragione essenziale del giardino, il filo del suo discorso, la frase che dà significato a ogni sua parola. Ma quali significati? Il sentiero al di Continue
  • Walt Whitman
    Poesia del tramonto Alta marea del fiume, che scorre sotto di me! Ti guardo dritto in faccia, Nubi dell’ovest, sole alto ancora per mezz’ora, anche voi vi vedo faccia a faccia. Folle di uomini e donne con addosso i soliti abiti, quanto mi sembrate strani! Sui traghetti le centinaia e centinaia di persone che attraversano il fiume mi sembrano più strane di quanto tu possa immaginare, E tu che attraverserai da una riva all’altra fra molti anni, sei per me e per le mie meditazioni più di quanto tu possa immaginare. L’impalpabile sostentamento che traggo da ogni cosa ad ogni ora del giorno, Il semplice Continue
  • L’insostenibile piacere del suicidio
    New York “Ma come si dice, Mishìma o Mìshima?”. “Mìshima. Accento tonico sulla prima i. Anche lui non capiva perché in Europa lo chiamassero Mishìma”. Donald Keene sorride, ha un gesto come per dire: non ha importanza. Siamo nella sua casa di Riverside Drive, a Manhattan, che si affaccia sul fiume Hudson e su un panorama dei più limpidi della città. Keene, che insegna Letteratura giapponese alla Columbia University, è il massimo esperto americano delle opere di Mishima, del quale ha anche tradotto alcuni libri. Sta per partire per Napoli. “Ci conoscemmo nel 1954, a Tokyo”, dice Keene, “e non Continue
  • Noam Chomsky
    La democrazia è una scatola vuota “La macchina da indottrinamento al servizio di potentissimi, e occulti, poteri finanziari è per Noam Chomsky il vero Grande Fratello della società americana e occidentale. Un sistema di propaganda perfetto che si regge su due pilastri. Il primo sforna fiction, soap, reality show e sport per distrarre gli interessi della gente dai problemi reali e dispensare l’impressione di vivere nel “migliore dei mondi possibili”. Il secondo indirizza le opinioni dei lettori e spettatori, formando convenientemente le nuove classi dirigenti. il risultato è quello di assopire le coscienze e impedire una reale partecipazione. Per rendere Continue
  • Uncontacted
    Uncontacted tribes are the most vulnerable peoples on the planet. They have made a choice to remain isolated. This is their right and it must be respected. But outsiders are encroaching on their lands and forcing contact. Whole populations are being wiped out by genocidal violence, and by diseases like flu and measles to which they have no resistance. Join the global call for governments to protect uncontacted tribes’ lands and prevent forced contact. Only when tribal peoples’ rights are respected can they determine their own futures. https://www.survivalinternational.org/petitions/uncontacted-tribes-declaration
  • Panciatichi Ximenes d’Aragona Paulucci Marianna
    La marchesa Marianna Panciatichi Ximenes d’Aragona Paulucci nacque il 3 febbraio 1835 in una famiglia della vecchia aristocrazia toscana. La madre fu Giulia De Saint Seigne e il padre marchese Ferdinando Panciatichi. Fin dal 1644 esistono testimonianze degli interessi naturalistici coltivati nella villa della famiglia dei Panciatichi a Novoli. Del Settecento è l’Hortus Panciaticus di Villa La Loggia: infatti suo padre, il marchese Ferdinando Panciatichi, si distinse per l’introduzione di numerose piante esotiche, fra le quali la prima sequoia, in Italia. A diciotto anni, dopo gli studi al collegio Ripoli di Firenze, Marianna sposò il marchese Alessandro Anafesto Paulucci che, Continue
  • Je ne suis pas un artiste, mais j’ai la mémoire des fleurs
    «Scrivere del male è angelico. Ma ci sono fatti, come Auschwitz, per i quali la parola non pareggia il male. Le distruzioni dell’Isis? In Italia non siamo terroristi, ma non vedo che devastazioni, a cominciare dalla nostra lingua. La bellezza bussa alla porta ed è come se in casa non ci fosse nessuno». Alla soglia dei novant’anni, Guido Ceronetti resta la più anticonformista voce critica e poetica del nostro Paese. È scrittore, traduttore, poeta e drammaturgo; «e marionettista», come tiene a precisare. Non ci tiene per niente, invece, e da sempre, ad apparire politicamente corretto, come testimoniano le polemiche destate Continue
  • Nicholas Georgescu-Roegen
    «Il vero “output” del processo economico non è un efflusso fisico di spreco, ma il godimento della vita.» «Dobbiamo renderci conto che un prerequisito importante per una buona vita è una quantità considerevole di tempo libero trascorso in modo intelligente.» Nicholas Georgescu-Roegen Nicholas Georgescu Roegen, uno dei più geniali pensatori del secolo scorso, è considerato a ragione il precursore della moderna economia ecologica, quella disciplina scientifica che persegue l’incorporazione delle variabili ambientali in modelli di gestione delle risorse economiche con implicazioni non solo nella scala economica ma anche nel sociale, politico e ambientale, proponendo un modello di sviluppo che garantisca Continue
  • E i suoi chierici saranno chierici di sinistra
    “Io profetizzo l’epoca in cui il nuovo potere utilizzerà le vostre parole libertarie per creare un nuovo potere omologato, per creare una nuova inquisizione, per creare un nuovo conformismo. E i suoi chierici saranno chierici di sinistra” Pier Paolo Pasolini
  • PACE PROIBITA
  • Discorso sulla Costituzione
    È così bello, è così comodo: la libertà c’è. Si vive in regime di libertà, c’è altre cose da fare che interessarsi alla politica. E lo so anch’io! Il mondo è così bello, ci sono tante cose belle da vedere, da godere, oltre che occuparsi di politica. La politica non è una piacevole cosa.
  • Diario Notturno
    Volere è potere: la divisa di questo secolo. Troppa gente che «vuole» piena soltanto di volontà (non la «buona volontà» kantiana, ma la volontà di ambizione); troppi incapaci che debbono affermarsi e ci riescono, senz’altre attitudini che una dura e opaca volontà. E dove la dirigono? Nei campi dell’arte, molto spesso, che sono oggi i più vasti e ambigui, un West dove ognuno si fa la sua legge e la impone agli sceriffi. Qui, la loro sfrenata volontà può esser scambiata per talento, per ingegno, comunque per intelligenza.
  • L’ombra dell’uomo
    ph. Guerin Blask for The New York Times Sto scrivendo questa nuova introduzione all’Ombra dell’uomo a The Birches, la dimora vittoriana in mattoni rossi nella quale sono cresciuta a Bournemouth. Dalla mia finestra vedo gli alberi su cui mi arrampicavo da piccola, quando sognavo che un giorno sarei andata in Africa a vivere tra gli animali e a scrivere su di loro. I libri che m’ispirarono allora, oltre a molti altri letti in età adulta, sono allineati sui ripiani della mia libreria: dal Dottor Dolittle a Tarzan, da Beatrix Potter al Vento tra i salici, e tanti volumi sulle avventure Continue
  • Un soffio di vita
    Ci sarà un anno in cui ci sarà un mese in cui ci sarà una settimana in cui ci sarà un giorno in cui ci sarà un’ora in cui ci sarà un minuto in cui ci sarà un secondo e dentro a quel secondo ci sarà il non tempo sacro della morte trasfigurata.  C.Lispector «Voglio scrivere movimento puro» Questo non è un lamento, è un grido di uccello rapace. Iridato e inquieto. Il bacio sul volto morto. Scrivo come se fosse in gioco la vita di qualcuno. Probabilmente la mia stessa vita. Vivere è una specie di follia che la morte commette. Continue
  • Per salvarci, dedichiamo più tempo al benessere comune
    Non sappiamo che tempo sta arrivando. Non serve a molto pronunciarsi in previsioni. Meglio stare dentro ogni giornata con lucida attenzione e con qualche slancio. Siamo chiamati a fare la nostra parte e può bastare il rispetto dei consigli che ci vengono dalle autorità sanitarie. Non possiamo pensare di essere buoni cittadini limitandoci ad acquisire il green pass. La situazione è veramente grave e richiede comportamenti eccezionali da parte di ogni cittadino. A cominciare dalla capacità di dedicare parte del nostro tempo agli altri. Serve che una quota della nostra giornata sia destinata a una qualche forma di servizio civile. Continue
  • Codice della vita italiana
    C’è molta amarezza, in espressioni che han l’aria (soltanto l’aria, purtroppo) del paradosso. Amarezza e, qualche volta, disperazione. Quando si vive in Italia, più d’una volta accade di domandarsi perché non si prende il primo piroscafo che parte per il nuovo mondo, dove, molto lontani, attraverso il velo della poesia, e senza alcun contatto con i cattivi campioni della madre patria, tutto quello che c’è di bello e di sano può tornare in mente e destare persin nostalgia. Si, siamo ridotti a questo, qualche volta: a prendere idealmente un piroscafo e guardarla da lontano, questa nostra Italia, per poterla amare Continue
  • Costantin Noica
    In questi ultimi vent'anni è accaduto qualcosa, i popoli hanno provato il brivido della morte. “Noi popoli, adesso sappiamo di essere mortali”. Non è quello che potete immaginare in un primo momento, la guerra con le sue conseguenze. Si tratta di una cosa diversa, di un pericolo che la nostra tribù non aveva mai incontrato e che non sa affrontare: il grandioso passaggio, attualmente in atto, dalle società di tipo agricolo a un mondo diverso. Ancora un passo dalle proteine sintetiche ed è la fine della civiltà del villaggio, quel villaggio che dai tempi dei Geti, è l'unica cosa che Continue
  • Mister Smith va a Madrid
    Oriana Fallaci. A esser sinceri, signor Capra, mi sembra quasi impossibile che lei sia Frank Capra. E non già perché la immaginassi diverso. Malgrado ella sia un monumento di gloria cinematografica e uno dei registi più popolari del mondo, la immaginavo proprio così: piccolo e bonario, in maniche di camicia e con la pipa fra i denti, una gran bocca sardonica e due occhietti che paiono due fiammiferi accesi. La immaginavo anche nonno, e infatti lo è già: scusi, sa, se lo dico. Mi sembra impossibile, ecco, che lei sia Frank Capra perché dopo il suo concittadino Orson Welles lei Continue
  • Traditi
    Prima o poi la guerra arriverà sulle nostre spiagge sul nostro bel paesaggio sulle belle dimore storiche appena graziate dal pnrr, sui giardini storici da sempre dimenticati e pur sempre belli. Dalle nostre finestre guarderemo le nostre città fantastiche faticosamente sopraggiunte a noi con qualche voragine qui e li ad abbellirle. Da qualche facciata demolita finalmente potremmo ammirare i tesori privati gelosamente ereditati e custoditi, e forse cominceremo a chiederci di chi è la colpa.  L’ambiente il grande tradito del nostro paese già messo malissimo dall’incuria a nome del profitto e per un’esagerato benessere di pochi. E l’arrivo imminente di tempi Continue
  • Viaggi nello spazio viaggi nel tempo
    Ci sono sempre state molte ragioni per viaggiare, la più semplice delle quali – già complessa – consiste nel farlo per il guadagno e per l’avventura, due motivazioni difficilmente separabili, persino nei mercanti delle Mille e una notte e in Marco Polo. Per convertire a una religione in cui si crede altri uomini, che si troverebbero immersi nella notte dell’ignoranza, come facevano i francescani che si addentravano nell’impero mongolo, Francesco Saverio in Giappone, o anche i monaci indù che evangelizzavano la Cina, o i monaci cinesi in cammino alla volta del Giappone. In altri casi per ritrovare, come Ulisse, una patria Continue
  • Vivere senza vergogna
    Una volta non osavamo fiatare, far sentire un fruscio. Adesso scriviamo per il «Samizdat», lo leggiamo, e ritrovandoci nei fumoir degli istituti di ricerca diamo sfogo al nostro malcontento: Quante ne combinano quelli, dove ci stanno portando! L’inutile smargiassata cosmica, con lo sfasciume e la povertà che c’è nel paese; rafforzano folli regimi all’altro capo del mondo; attizzano guerre civili; hanno dissennatamente tirato su (a spese nostre) quel Mao Tse-tung, e ancora una volta manderanno noi a combatterlo, e ci toccherà andarci, cosa vuoi fare? Mettono sotto processo chi vogliono, la gente sana la fanno diventare matta – loro, sempre loro, e noi Continue
  • Siamo tutti in pericolo
    Nel pomeriggio del 1° novembre 1975 Pasolini rilasciò a Furio Colombo un’intervista di cui pensò anche il titolo: “Siamo tutti in pericolo”. Avrebbe dovuto rivederla il giorno dopo, ma il destino volle diversamente.             Pier Paolo Pasolini a Furio Colombo Il suo testamento, le sue parole che oggi pesano come macigni. Quelle che pronunciò nelle ultime ore della sua vita. Era Furio Colombo a raccoglierle per un’intervista che non fu mai completata e che oggi ci racconta di noi stessi. Solo con 42 anni di anticipo. L’intervista, uscita poi l’8 novembre 1975 su “La Stampa-Tuttolibri”, fu riproposta con Continue
  • Alla bandiera rossa
    Per chi conosce solo il tuo colore, bandiera rossa, tu devi realmente esistere, perché lui esista: chi era coperto di croste è coperto di piaghe, il bracciante diventa mendicante, il napoletano calabrese, il calabrese africano, l’analfabeta una bufala o un cane. Chi conosceva appena il tuo colore, bandiera rossa, sta per non conoscerti più, neanche coi sensi: tu che già vanti tante glorie borghesi e operaie, ridiventa straccio, e il più povero ti sventoli. Pier Paolo Pasolini, La religione del mio tempo, 1961
  • In giardino
    Un mattino, sulle tracce dei miei desideri, lasciai casa nostra con un libro e un pezzo di pane nella borsa. Ma prima, com’ero abituato a fare da bambino, corsi dietro la casa nel giardino ancora ombreggiato. Gli abeti piantati da mio padre, che avevo conosciuto giovani e sottili come bastoni, si erano fatti alti e robusti; ai loro piedi giacevano cumuli di aghi di un marrone chiaro e da anni non vi cresceva altro che pervinche [Vinca minor, L.]. Lì vicino, però, in una piccola aiuola, c’erano i fiori perenni di mia madre, raggianti e allegri, che sempre la domenica Continue
  • MINIMARIO
    Un anno fa, 2 febbraio 2021, Mattarella chiamò Draghi per sostituire Conte, dimissionario dopo aver avuto la fiducia di Camera e Senato, con un coso mai visto prima: “Un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica” con “tutte le forze politiche presenti in Parlamento”. Sfortunatamente abboccarono tutti i partiti tranne fortunatamente uno (sennò avremmo avuto un coso già visto prima, ma nelle dittature). Il progetto era chiaro: cancellare il popolarissimo premier che aveva gestito la pandemia e portato a casa 209 miliardi di Pnrr; raddrizzare le gambe agli elettori che avevano sbagliato a votare nel Continue
  • Quirinale, menzognee Amarcord
    È stato vacuo parlare di “crollo del sistema”, se l’“inevitabile” Mattarella non fosse rimasto: uno storcimento della realtà che sta diventando patologico. Le alternative c’erano Neanche un briciolo di imbarazzo nei tanti commenti che giudicano l’Italia salvata dalla doppia medicina che le è stata inflitta. Sergio Mattarella al Quirinale per 14 anni e Mario Draghi che resta a Palazzo Chigi, azzoppato dalla mancata ascesa al Colle ma pur sempre il Migliore di tutti. L’esecutivo Draghi è una creazione di Mattarella e senza Mattarella pareva evidentemente improponibile. Ogni alternativa è stata bollata in partenza, come disonorante. Si salva solo Giorgia Meloni, Continue
  • MIA MADRE
      Eccetto l’amore Non amavo, ma piangevo. No, non amavo, tuttavia solo a te ho indicato nell’ombra il volto adorato. Tutto nel nostro sogno non assomigliava all’amore: né ragioni, né indizi. Solo noi ha salutato questa immagine dalla sala serale, solo noi – tu ed io – le abbiamo portato un verso lamentoso. Il filo dell’adorazione ci ha legati più forte dell’innamoramento – degli altri. Ma l’impeto è passato e dolcemente qualcuno si è avvicinato che non poteva pregare, ma amava. Non affrettarti a condannare! Ti ricorderò come la più tenera nota nel risveglio dell’anima. Tu vagavi in questo animo Continue
  • FIDEL CASTRO
    Signor Presidente, Signor Direttore Generale Eccellenze: La fame, l’inseparabile compagna dei poveri è la figlia della distribuzione ineguale delle ricchezze e delle ingiustizie di questo mondo. I ricchi non conoscono la fame. Il colonialismo non è estraneo al sottosviluppo e alla povertà di cui soffre oggi una grande parte dell’umanità. Né sono distinte a questo tavolo la offensiva opulenza delle società consumiste delle antiche metropoli che hanno sfruttato un gran numero di paesi sulla terra. Milioni di persone sulla terra sono morte lottando contro la fame e l’ingiustizia. Quale tipo di soluzione cosmetica andremo ad applicare per avere tra venti anni Continue
  • Perché siamo un paese di vecchi senza più figli
    Finalmente comincia a venire alla luce (ed è proprio il caso di dirlo, vedremo in seguito perché) il problema della denatalità. Se n’è accorto persino Federico Fubini in un editoriale, seppur molto arzigogolato, sul Corriere del 17 gennaio. In Italia il tasso di fertilità per donna è di 1,3 (per arrivare a un pareggio demografico dovrebbe essere di 2, e qualcosina in più perché nel frattempo qualcuno, grazie a dio, muore). Siamo il Paese più vecchio al mondo dopo il Giappone (dati Istat). Ma il problema, oserei dire il dramma, della denatalità e dell’invecchiamento non riguarda solo l’Italia ma tutto Continue
  • Ettore Sottsass
    India In India ci sono andato tante volte e spero di poterci andare ancora perché in India mi sento molto bene. Mi sento bene perché fa caldo e il caldo accelera la mia esistenza come una droga. Mi sento molto bene perché in India la vita non è nascosta: né la vita né la morte; vedo bambini correre per la strada, bambine uscire da scuola con i loro vestitini blu e rosa e nastri e fiori nei capelli, vedo gente in bicicletta andarsene con mucchi di paglia sulla testa. In India vedo vecchi stare seduti all’ombra di un albero e Continue
  • L’Italia è senza memoria perciò non ha futuro.
  • Nessuna pietà per chi nasce
    Ma perché li fanno? Perché con tanta impudenza e leggerezza li gettano in queste fornaci? Non si può pensare ai catini frignanti, agli squittenti garbugli delle cliniche materne, senza commiserazione e spavento. Nessuna pietà per chi nasce. La compassione per l’infanzia, se ce ne fosse, sarebbe una pillola formidabile. Non vedono che sulla terra non c’è più posto? E che la città umana, avviluppata dalle suppurazioni del mondo minerale come da un mortale catarro, è ormai un luogo di supplizio per i corpi più fragili? E non mancano trombe intrepide che ci incoraggiano a sempre più eccedere, come il professor Continue
  • Nessun futuro in questo paese
    “Il berlusconismo è la più grande catastrofe culturale del nostro tempo. Forse anche peggio  del fascismo, perché più subdolo e sotterraneo, perché seduttivo e apparentemente vincente. Il berlusconismo ha introdotto la cultura di mercato, quella in cui tutto si compra e si vende, dai senatori alle minorenni” Dacia Maraini
  • Letter to a Cycad
    ‘Letter to a Cycad’ is a visual homage to the historic Palmhouse in Copenhagen, and a reflection on the evolution of plants and our human impact on the planet. Using a fictional voice of the late botanist Frederik Liebmann (1813-1856) who found and described the cycad species Dioon edule, the oldest specimen in the Palmhouse, the film explores life histories and the current biodiversity crisis. CREDITS PRODUCER Anders Drud ASSOCIATE PRODUCER Frederik Wolff MANUSCRIPT Rasmus Zwicki VOICE AND SOUND Rasmus Zwicki ART DIRECTION, STORY BOARD AND ANIMATION Dark Matters THANKS Jesper Riis Christiansen Ole Seberg Tonni Eilrtsen Hanne Espersen Henning Continue
  • Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso.
    Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi. Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico. Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di Continue
  • Teodor Cerić
    Ora lei mi chiede di scrivere un articolo, in aggiunta a quelli che ho già inviato alla sua rivista. Sul mio giardino. Vuole che le spieghi com’è nato, quali vegetali vi ho piantato e come, dice lei, è «strutturato lo spazio». Vorrebbe sapere se ha un nome, se è aperto sul paesaggio o chiuso in se stesso, se è selvatico o ben ordinato, e altre cose dello stesso genere. Per giunta, lei è sicuro che esso sia abitato da un genius loci. I giardini dei poeti, mi scrive, lo sono sempre… Sono dispiaciuto di dover deluderla. Non posso scrivere niente Continue
  • Per l’anno nuovo
    “Ma noi abbiamo percorso uno spazio enorme: ormai è tempo di liberare ai cavalli il collo fumante.” Virgilio, Georgiche, Libro II, vv. 541-42
  • Edward Osborne Wilson
    Edward Osborne Wilson—ant scholar, environmental crusader, refiner of evolutionary theory, two-time Pulitzer winner, scientific icon—is searching for a title for his next book. It’s a follow-up to his unambitiously titled The Meaning of Human Existence, which he released in October, at 85. He is thinking about calling it The End of the Anthropocene, a reference to man’s dominion over the environment, which he argues should be overturned. But his publisher wants something different. So this morning Wilson’s handing the question over to his brain trust, gathered around a large table in the cafeteria of Brookhaven at Lexington, an upscale retirement Continue
  • L’anima dei luoghi
    29 «L’“intima” qualità del luogo è dovuta sia alla percezione del clima e della geografia, sia all’immaginazione: per questo è necessario stare a lungo in un luogo perché l’immaginazione possa rispondere. L’idea che l’immaginazione deve rispondere a un luogo è evidente nel modo in cui i Greci sceglievano la localizzazione dei loro templi, dove le particolari qualità del paesaggio suggerivano all’immaginazione questo o quel dio – l’acqua per Afrodite, per esempio -, così che l’architetto, il costruttore, veniva “invocato” dal luogo. L’interiorità del luogo “parlava” alla sua immaginazione, rendendo possibile sognare in un luogo. Ciò poteva comportare consumare lì i Continue
  • BAUDELAIRE
    Pido a todo hombre que piensa me muestre lo que subsiste de la vida. BAUDELAIRE
  • Fleurs
    J’AI retrouvé au fond d’un tiroir un vieux dictaphone que j’utilisais pour enregistrer les premiers entretiens réalisés pour ma revue, il y a quelques années. À l’intérieur, il y avait encore une cassette, sur laquelle était écrit : Dorothy Paz, 12 novembre 2010, café Rostand. Elle contenait l’enregistrement de l’entretien que la professeure Paz m’avait accordé lorsqu’elle était de passage à Paris. À l’époque, l’interview m’avait paru inexploitable pour un article et j’avais fini par l’oublier, mais je me rendis compte, en revoyant la cassette, que le souvenir de cette rencontre était resté dans un coin de mon esprit pendant toutes ces années. Continue
  • Il ruolo degli Usa è destinato a ridursi. Io vedo metastasi
    Lo storico e politologo statunitense di origine giapponese intervistato su 7: «L’America? Gli Stati Uniti resteranno una grande potenza, ma io vedo metastasi interne». «Altre potenze dell’area, soprattutto la Cina, trarranno vantaggi importanti dal vuoto lasciato dagli americani nell’Asia Centrale» «Gli Stati Uniti resteranno una grande potenza, ma il loro ruolo nel mondo continuerà a ridursi. È un processo che va avanti da anni: non credo che verrà accelerato dal brutto ritiro da Kabul. Né credo che le altre potenze dell’area, soprattutto la Cina, trarranno vantaggi importanti dal vuoto lasciato dagli americani nell’Asia Centrale. Biden ha commesso errori, certo, ma Continue
  • Campagna
    Andare per campagne non è più una gioia. Improvvisamente, qualcosa è cambiato in un paesaggio che non cambiava da quattromila anni, quello delle terre coltivate, e l’anima dell’uomo si è rattristata. Pensavamo, vivendo nelle città, che sarebbe sempre esistito, lontano dal maleficio delle vie, dai grandi serpenti cloacali, dagli anelli periferici dove un muro invisibile fermava i tram, dalle concentrazioni di sforzi e di pena, di crudeltà e di godimento troppo elevate, un mondo non tutto contaminato, un dolore meglio sopportato, una miseria più pulita, una fatica meno impura, una benda per le ferite dei nervi, una possibilità d’incominciare una Continue
  • Brutti tempi per i libri, trattati come ombrelli
    Dacia Maraini non l’ho conosciuta di persona. Quest’intervista è l’unica che ho dovuto fare per telefono: lei si trovava nella sua casa in Abruzzo, isolata per diversi giorni da una tormenta di neve. Abbiamo passato un paio d’ore insieme al telefono, ma naturalmente non è la stessa cosa. Molte domande possibili si perdono, si dimenticano, mentre a una parentesi segue un’altra parentesi. Dacia era influenzata, faceva molta fatica a stare al telefono e anche per questo non ho voluto abusare del suo tempo. Con lei avrei voluto parlare per esempio di Madame Bovary, cui Dacia ha dedicato un saggio nel Continue
  • Splendori e miserie dell’Occidente
    Il “Summit per la Democrazia” convocato da Biden, una parata per rilanciare la favola del “mondo libero” unito nella missione di portare la democrazia nel mondo sotto la guida degli Stati Uniti. I venti di guerra che spiravano al confine fra l’Ucraina e la Russia non si sono attenuati neanche dopo il vertice fra i due Presidenti, Biden e Putin, che hanno abbassato un po’ le canne dei fucili ma si sono scambiati, fra promesse e minacce, i reciproci penultimatum. Nella stessa settimana la CNN ci informa che Biden si appresta a lanciare il boicottaggio diplomatico delle olimpiadi invernali in Continue
  • IL RACCOGLITORE A CHI LEGGE
    Cominciò ad uscire, nel febbraio 1991, una mia rubrichina, su «La Stampa», che il direttore di allora Paolo Mieli, con cui era stata preparata e concordata, chiamò OGGI. Titolo fortunato, sottilmente ingannevole, che attualizzava, per poterlo ammettere in prima pagina, l’inattuale che era nelle nostre intenzioni. Si creò così una piccola finestra dove si affacciavano pensieri di ogni autore e tempo, e anche di anonimi (graffiti), di corrispondenti privati non nominati; una fessura sull’altrove nella ferrigna compatta violenza concentrazionaria dei titoli e degli articoli di ogni giorno, dalla quale è aggredito l’indifeso compratore quando entra in contatto con l’ordigno-giornale, pronto ad Continue
  • Otto fondamentali pilastri su cui si regge la vita delle piante.
    Esattamente cinquant’anni fa, alla vigilia di Natale del 1968, la missione Apollo 8, portava, per la prima volta nella storia, un equipaggio umano in orbita intorno alla Luna. William Anders, Frank Borman e James Lovell furono i primi fortunati mortali a poter osservare il lato nascosto del nostro satellite e a rimanere incantati davanti allo spettacolo della Terra che sorge. Nel corso di quella missione, durante una delle dieci orbite intorno alla Luna, William Anders scattava una foto che sarebbe diventata celebre, entrando di diritto fra le icone della recente storia dell’umanità: l’alba della Terra vista dalla Luna. Ognuno di Continue
  • Gino Girolomoni e l’Esperienza a Montebello
    Intervista a Daniele Garota Gino Girolomoni e l’Esperienza a Montebello Intervista realizzata al Monastero di Montebello a Isola del Piano il 29 Giugno del 2018 Si ringrazia l’azienda Gino Giromolomi | girolomoni.it/
  • Perché se il vegetarianismo è oggi purgatorio, la carne è due volte inferno
    Non sembra facile, oggi, una difesa del vegetarianismo. Non solo tutti idolatrano il vitello carneo: il nutrimento alternativo, da contrapporgli, è scadente, povero e pericoloso. Nei catechismi vegetariani tradizionali si agita un mondo d’ombre. La polpa matura dei frutti, la potenza degli alimenti crudi, la virtù risuscitativa del miele, la perfezione del latte, lo splendore del burro, l’incanto dei formaggi, l’inesauribile bellezza del pane, l’eccellenza curativa del vino, la regalità dell’olio d’oliva, le profondità energetiche dell’uovo di gallina. Guai a sbucciare un frutto; lavare poco; seguire sempre i ritmi stagionali. In autunno, fra i tralci, a sguazzare nell’uva nera; noci umide Continue
  • Dino Campana
    Il popolo d’Italia non canta più. Non vi sembra questa la più grande sciagura nazionale? Dino Campana. 1914
  • Il Messia
    Il Messia verrà soltanto quando non ci sarà più bisogno di lui, arriverà solo un giorno dopo il proprio arrivo, non arriverà all’ultimo giorno, ma dopo l’ultimo. Tratto da: FRANZ KAFKA, Quaderni in ottavo, 4 dicembre 1917. Notte tempestosa, la mattina telegramma di Max, armistizio con la Russia.
  • Le orecchie malate di Beethoven
    Fra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo viveva a Vienna un musicista di nome Beethoven. Il popolo lo canzonava perché era un tipo stravagante, basso di statura e con una buffa testa. I borghesi si scandalizzavano per le sue composizioni. «Però,» dicevano «peccato, quest’uomo ha le orecchie malate. La sua mente concepisce dissonanze spaventose. Tuttavia, poiché egli afferma trattarsi di sublimi armonie e tenuto conto del fatto facilmente dimostrabile che le nostre orecchie sono sane, vuol dire che le sue orecchie sono malate. Peccato davvero!». I nobili invece, i quali grazie ai diritti che il mondo aveva loro conferito riconoscevano Continue
  • Cèline antisemita
    Sulla «Stampa» (28 marzo) una nota del Taccuino di Sciascia mi tira con fulmineo magnete, regalandomi un po’ d’insonnia supplementare, a discutere di Céline e di antisemitismo. L’interesse, il consenso, lo stupore e la repulsione sono inevitabili, quando si tratta del caso Céline. Sembra impossibile che in uno stesso autore tanta verità e tanto insudiciamento della verità abbiano potuto abitare insieme. Bisogna parlarne. Sciascia, da un fatto di cronaca terroristica, ne fa lettura, oggi, di fascisti italiani, sicura: ma chi mette una bomba può aver letto qualsiasi cosa. Di libri giusti il fanatico e l’assassino ne trovano quanti ne vogliono, Continue
  • Dominion
        Dominion uses drones, hidden and handheld cameras to expose the dark underbelly of modern animal agriculture, questioning the morality and validity of humankind’s dominion over the animal kingdom. While mainly focusing on animals used for food, it also explores other ways animals are exploited and abused by humans, including clothing, entertainment and research. Narrated by Joaquin Phoenix, Rooney Mara, Sia, Sadie Sink and Kat Von D, and co-produced by Earthlings creator Shaun Monson. Filmed in Australia, with a global message. Available for free as of 10 October 2018. Dominion OST (original score) by Asher Pope   Dubbed versions: Continue
  • Ritorno alla foresta. Proteggiamo i popoli indigeni per proteggere il pianeta
    Tra i diritti umani più costantemente minacciati e violati ci sono quelli dei popoli indigeni – guardiani di preziosi ecosistemi – le cui lingue, culture e tradizioni rischiano di sparire. Una proposta di legge del governo Bolsonaro rischia di dare il colpo di grazia alla Foresta Amazzonica e ai popoli indigeni che nella foresta vivono e che la foresta proteggono. È solo l’ultimo atto di un sistematico attacco ai popoli indigeni, sotto scacco da molti anni non solo in Brasile. Un attacco che – come spiega l’autore di questo saggio contenuto nell’Almanacco della scienza di MicroMega di recente uscita di Continue
  • Africa
    “Finche a raccontare non sarà la preda, la storia celebrerà sempre il leone”   Proverbio africano
  • RAZIONALISMO COME MALATTIA 
    «Io credo a tutte le superstizioni ». «Hai perfettamente ragione. Il razionalismo è la peggiore malattia della specie umana. La ragione pervertirà l’evoluzione. L’homo sapiens diventerà così intelligente che non saprà più procreare, mangiare o andare di corpo. Dovrà perfino imparare a morire ».    ISAAC BASHEVIS SINGER Dr. Beeber, in A friend of Kafka (1970) 
  • L’angoscia democratica
    La democrazia porta qualche genere di giustizia ma fomenta l’angoscia, perché ingrandisce a dismisura la nebbia enorme di persone di cui facciamo parte. Sono sue le trovate difensive più fortunate: l’uomo che rompe le catene, sua rivolta, liberazione, ascesa verso un grande futuro, trionfo. Mentre procede però verso questo trionfo, la sensazione che ha di sé è di un essere sempre più meschino, avvilito della sua inesistenza; il corpo radiattivo agisce e non si fa vedere. Un’altra medicina, un altro rifugio, gabellati come avanzamento, evoluzione, redenzione, offre l’angoscia democratica diventata cosmica. Non pensiamo più all’individuo! Esso non conta nulla! Vuoi Continue
  • IL PIÙ BELL’ELOGIO DI ISRAELE
    In un volume di filosofia che nientemeno rende chiare le cose oscure e difficili – Il Romanticismo, di Rüdiger Safranski (Longanesi, 2011) – ho trovato il più dritto, il più bello degli elogi possibili dell’ebraismo. Safranski lo cita, nel capitolo 17, dalle Confidenze di Hitler di Hermann Rauschning (edizione italiana Erredici, Padova, 1974) e il pensiero di gloria è dello stesso Führer, inviato dell’Angelo Sterminatore per distruggere, di ebraismo e di ebrei, ogni traccia. «Noi poniamo fine al battere di una strada sbagliata da parte dell’umanità. Le tavole del Sinai hanno perduto valore. La coscienza è un’invenzione ebraica». (La sottolineatura Continue
  • La speranza dei giovani e l’imbecillità degli adulti
    In realtà lo schema delle crisi giovanili è sempre identico: si ricostruisce a ogni generazione. I ragazzi e i giovani sono in generale degli esseri adorabili, pieni di quella sostanza vergine dell’uomo che è la speranza, la buona volontà: mentre gli adulti sono in generale degli imbecilli, resi vili e ipocriti (alienati) dalle istituzioni sociali, in cui crescendo, sono venuti a poco a poco incastrandosi. Mi esprimo un po’ coloritamente, lo so: ma purtroppo il giudizio che si può dare di una società come la nostra, è, più o meno coloritamente, questo. Voi giovani avete un unico dovere: quello di Continue
  • UN CAMPO BASTA A UN RE
    Eh, sì. Sarà amaro constatarlo, ma è così. Forse tra qualche anno la situazione cambierà, nella stretta di una irresistibile fatale Necessità, ma per ora… Ad una richiesta di Carlo Petrini, fatta a quattrocentocinquanta giovani, quanti di loro avrebbero desiderato dedicarsi all’agricoltura, due soli diedero risposta positiva: due soli. Se saranno stati un ragazzo e una ragazza, era un’eccellente occasione per formare una coppia ben motivata da un ideale autentico, e recitare insieme, venuta sera, sullo sfondo del campo di patate a perdita d’occhio, il ringraziamento dell’Angelus di Millet. Gli altri quattrocentoquarantotto chissà che cosa mangeranno, nelle farneticanti pause-pranzo aziendali Continue
  • Saadi di Shiraz
    “Son membra d’un corpo solo i figli di Adamo, da un’unica essenza quel giorno creati. E se uno tra essi a sventura conduca il destino, per le altre membra non resterà riparo. A te, che per l’altrui sciagura non provi dolore, non può esser dato nome di Uomo”. (Saadi di Shiraz, Shiraz , Iran,1203 – 1291)
  • Degenerazione della civiltà
    Hermann Muthesius, al quale dobbiamo una serie di libri istruttivi sul modo di vivere e di abitare degli Inglesi, ha illustrato le finalità del Deutscher Werkbund e ha cercato di giustificarne l’esistenza. Le finalità sono buone. Ma il fatto è che il Deutscher Werkbund non le raggiungerà mai. Proprio il Deutscher Werkbund. I membri di questa associazione sono persone che cercano di sostituire la nostra civiltà attuale con un’altra. Perché essi lo facciano, non lo so. Ma so che essi falliranno. Non c’è stato ancora nessuno che abbia tentato di inserire goffamente la mano nella ruota veloce del tempo senza Continue
  • LE CORBUSIER
    Lʹarchitettura non ha nulla a che vedere con gli stili. (…) Lʹarchitettura consiste, mediante lʹuso di materiali grezzi, nello stabilire rapporti emotivi. La architettura è al di là dei fatti utilitari. Lʹarchitettura è un fatto plastico.(…) Lʹarchitettura è il gioco sapiente, corretto, magnifico dei volumi sotto la luce. (…) Non ha il solo significato e il solo compito di rispecchiare la costruzione e di assolvere una funzione, se come funzione si intende quella dellʹutilità pura e semplice, del comfort e dellʹeleganza pratica. Lʹarchitettura è arte nel senso più elevato, è ordine matematico, è teoria pura, armonia compiuta grazie allʹesatta proporzione Continue
  • Mishima o La visione del vuoto
    L’Energia è piacere eterno. WILLIAM BLAKE, Il matrimonio del cielo e dell’inferno Se il sale perde sapore, come renderglielo? Vangelo secondo San Matteo, V, 13 Morite col pensiero ogni mattina, e non avrete più paura di morire. HAGAKURE, trattato giapponese del XVIII sec. …….. Se mi sono tanto dilungata su questo film, che costituisce in un certo senso una sorta d’anteprima, è perché il paragone con il seppuku di Mishima stesso ci permette di definire meglio la distanza fra la perfezione dell’arte, che riflette, in una splendente o cupa luce di eternità, l’essenziale, e la vita con le sue assurdità, Continue
  • Delete facebook
  • The Way of All Flesh
    “We know that all things work together for good to them that love God.”—ROM. viii. 28     Talking of music reminds me of a little passage that took place between Ernest and Miss Skinner, Dr Skinner’s eldest daughter, not so very long ago.  Dr Skinner had long left Roughborough, and had become Dean of a Cathedral in one of our Midland counties—a position which exactly suited him.  Finding himself once in the neighbourhood Ernest called, for old acquaintance sake, and was hospitably entertained at lunch. Thirty years had whitened the Doctor’s bushy eyebrows—his hair they could not whiten.  I Continue
  • In the same boat
    / In the same boat, un film di Rudy Gnutti Conversazione con Rudy Gnutti di Sara Beltrame A Barcellona sta succedendo qualcosa di sorprendente, da due mesi a questa parte. Ogni giovedì, verso le 21.30, la gente inizia a mettersi in fila davanti al cinema Texas e lo fa non per vedere La La Land, bensì per assistere ad una proiezione più dibattito di un… documentario. Titolo: In the Same Boat. Regia: Rudy Gnutti. Nazionalità: Italiana. “No, no… In Italia sto cercando di distribuirlo almeno in qualche sala, ma è complicato. Speriamo che le cose si smuovano.” Sorride. Sorrido. Speriamo. Continue
  • Qui suis-je?
    « Je considère un livre, même le plus personnel, comme une œuvre en partie collective : tout ce qui est en nous y entre, mais aussi tout ce que nous avons entrevu ou deviné, les livres lus et les voyages faits, l’observation d’autrui autant que les expériences traversées par l’écrivain lui-même, les notes marginales du correcteur d’épreuves, les lecteurs, les amis ou hostiles. Nous sommes tous trop pauvres pour vivre uniquement des produits de ce lopin d’abord inculte que nous appelons moi. » Cette œuvre de haute exigence est un retour à l’essentiel : l’humain. Elle s’accommode d’un peu d’austérité, de dépouillement ; elle s’enrichit Continue
  • Origine della disuguaglianza
    “Non in depravatis, sed in his quae bene secundum naturam se habent, considerandum est quid sit naturale.” ARISTOTELE, Politica, lib. I, cap. II
  • Smemorata Atene
    In tre modi muoiono le città: quando le distrugge un nemico spietato (come Cartagine, che fu rasa al suolo da Roma nel 146 a. C.); quando un popolo straniero vi si insedia con la forza, scacciando gli autoctoni e i loro dèi (come Tenochtitlán, la capitale degli Aztechi che i conquistadores spagnoli annientarono nel 1521 per poi costruire sulle sue rovine Città del Messico); o, infine, quando gli abitanti perdono la memoria di sé, e senza nemmeno accorgersene diventano stranieri a se stessi, nemici di se stessi. Questo fu il caso di Atene, che dopo la gloria della polis classica, Continue
  • Jung e l’I Ching: Archetipi e Processo d’individuazione
    “Perché non tentare un dialogo con un antico libro che pretende di essere animato?” Ẻ inevitabile! Si parla del Libro dei Mutamenti e sempre si finisce per parlare di Jung. Eppure l’I Ching non ne avrebbe bisogno, visto che gode di ottima longevità. Ma è grazie a Jung se l’oracolo può esibire una seconda giovinezza passando dal mondo delle cosiddette superstizioni a quello civilissimo della ragione occidentale. Non varrebbe la pena dilungarsi troppo su Jung nell’esclusiva relazione con l’ I Ching, pena un certo snaturamento della natura spirituale di questo come degli altri oracoli. Eppure è indubbio che tutti noi, Continue
  • Paola Molteni
    “Knotted to the net. It had happened a little by chance and a little out of curiosity. Big, branched, extended, intricate, attractive, intriguing. Those who passed could not fail to realize what power it had. It was like a magnetic light in able to bewitch everyone’s eyes. The little girl was immediately fascinated by it and trotting into it she fell into it, finding herself everywhere, while remaining sitting cross-legged. She could not resist the temptation to create continuous streams of questions and curiosities that flowed faster In exchange, he absorbed words, images, music and emotions like sap from the Continue
  • La cerimonia del Tè e lo Zen
    Narra una leggenda giapponese che a creare la pianta del tè sia stato il monaco indiano buddista del VI secolo, Bodhidharma. Egli, per evitare di addormentarsi durante i 9 lunghi anni di meditazione e di conseguenza venir meno al suo impegno, si tagliò le palpebre, le quali cadendo sulla terra diedero vita alla pianta del tè. In realtà la pianta del tè, sappiamo essere originaria dell’Asia meridionale ed è stata importata in Giappone dalla Cina intorno al VI secolo insieme al buddismo. All’inizio il tè veniva consumato nei monasteri ed era riservato ai monaci che lo usavano durante le cerimonie Continue
  • Grigorij Jakovlevič Perel’man
  • LE ARCHITETTURE DI MUSSOLINI
    Offro questo aliante muschio filosofico, libero da ogni prepuzio, al caro amico Fellini: lo sosterrà certamente nella sua degenza. Il riferimento a Mussolini è quasi casuale: si tratta di architetture ideali, tra le quali non mancano mai i punti d’incontro. Lo dedico speciali modo a Fellini come Lampada Perenne del mio Teatro dei Sensibili, da lui sostanziosamente beneficato. Gesto esemplare, che merita di trovare imitatori tra i suoi infiniti ammiratori, perché gli iscritti all’albo d’onore come Lampade Perenni sono finora pochissimi. Entrambi, per diversi cammini, abbiamo trovato ristoro e pace nelle Arti Magiche: è provato che tradiscono meno dei Santi. Continue
  • Karen Blixen
    Il campo del dolore Il basso e ondulato paesaggio danese era silenzioso e sereno, misteriosamente desto nell’ora che precede il levar del sole. Non c’era una nube nel cielo pallido, non un’ombra nel perlaceo crepuscolo che avvolgeva i prati, le colline e i boschi. La bruma si stava alzando dalle valli e dalle gole, l’aria era fresca, l’erba e le foglie stillanti di rugiada. Non guardata dagli occhi dell’uomo, e non disturbata dalla sua attività, la campagna respirava una vita senza tempo, per la quale le parole erano inadeguate. Eppure da mille anni, su quella terra, viveva una razza umana Continue
  • Salvatore Settis
    Capitolo primo Una bomba a orologeria 3. Tre paradossi Proviamo a elencare, senza troppi commenti, tre dati di fatto che sono nel nostro Paese altrettanti elementi di forte contrasto. Primo dato di fatto. L’Italia, questo lo sanno tutti, ha da anni il più basso tasso di crescita demografica d’Europa, e uno dei più bassi del mondo. Pochi si rendono conto, invece, che l’Italia ha il più alto tasso di consumo di territorio d’Europa: gli esempi dati sopra bastano a dimostrarlo. Sempre meno italiani, sempre più cemento sul suolo d’Italia: vogliamo riflettere su questo paradosso? Secondo dato di fatto, secondo contrasto. Continue
  • Cinchona Officinalis
    Ha guarito re, regine e rivoluzionari. Ha fatto la fortuna di quanti hanno saputo penetrare i suoi misteri ed è stata la rovina dei molti che hanno tentato senza successo di svelarne i segreti. Ha sostenuto imperi, sopratutto quello della regina britannica Vittoria, e ha facilitato l’imbarco di ben 20 milioni di persone verso una schiavitù di fatto, creando un malcontento sociale che ancora oggi ha risonanza in tutto il mondo. “ Zona d’origine: Bolivia Settentrionale e Perù.” “Mi dicevano ch’ero tutto io. E’ una menzogna: io non so resistere a un attacco  di febbre quartana….” dichiara re Lear nell’omonimo Continue
  • Da un oceano all’altro
    Dall’isola di Mount Desert a Montreal, in auto, attraverso la foresta del Maine e la pianura canadese; poi da Montreal a Vancouver, con un treno che attraversa in quattro giorni il continente, si passa dall’Atlantico al Pacifico. Corre voce che questo servizio passeggeri verrà presto soppresso per lasciar circolare su binari unicamente le merci. L’“operazione viaggiatori”, a quanto pare, non è più “redditizia”, per usare questo termine che esce dal gergo del nostro tempo. Sarà un peccato. Con la Transiberiana, questo treno è il solo che colleghi due mondi. La linea divide dapprima la zona boschiva in due parti: i Continue
  • Konrad Lorenz
    “I rapporti interattivi nel complesso delle molte specie di animali, piante o funghi che coabitano nello stesso spazio vitale, formando una comunità biotica o biocenosi, sono numerosi e molto complessi. L’adattamento delle diverse specie viventi ha richiesto tempi che rispondono all’ordine delle ere geologiche, non a quelle della storia dell’uomo, e ha raggiunto uno stadio di equilibrio tanto ammirevole quanto delicato. Molti meccanismi regolatori proteggono tale equilibrio contro le inevitabili perturbazioni dovute a ragioni climatiche e di altro genere. Tutte le modificazioni che si instaurano lentamente, come quelle provocate dalla evoluzione della specie o da graduali alterazioni del clima, non costituiscono Continue
  • For the new year
    – Do you want to live together for many years, loving each other, without having children? I approve of you with all my heart. Tell me the reasons. – To have no remorse … – Good. Specify better. – Not to add to the pain and shame of the world. So that there isn’t someone more to do evil or suffer from it. – Very well. But especially the present distresses you, I suppose, and I can well understand you. We are in 1987 and the domination of certain dark forces, at work for a long time, has become almost Continue
  • Per il nuovo Anno
    – Volete vivere insieme molti anni, amandovi, senza avere figli? Vi approvo con tutto il cuore. Ditemi le ragioni. – Per non avere rimorsi… – Bene. Precisate meglio. – Per non accrescere il dolore e la vergogna del mondo. Perché non ci sia qualcuno in più a fare il male o a patirlo. – Benissimo. Ma specialmente vi angoscia il presente, immagino, e posso ben capirvi. Siamo nel 1987 e il dominio di certe oscure forze, al lavoro da molto tempo, è diventato quasi assoluto. – Sì, e noi lo vediamo e sappiamo. La nostra risposta è: almeno, i demoni Continue
  • Taoismo
    Delle due principali tendenze del pensiero cinese, il Confucianesimo e il Taoismo, il secondo è quello orientato in senso mistico e quindi è quello che serve di più per il nostro confronto con la fisica moderna. Come l’Induismo e il Buddhismo, il Taoismo è interessato più alla saggezza intuitiva che alla conoscenza razionale. Riconoscendo i limiti e la relatività del mondo del pen- siero razionale, il Taoismo è, fondamentalmente, una via di liberazione da questo mondo, ed è paragonabile, sotto questo punto di vista, alle vie dello Yoga o del Vedanta nell’Induismo, o all’Ottuplice Sentiero del Buddha. Nel contesto della Continue
  • I tre giardini
    «Questa casa era una vera meraviglia ecologica: non tanto grande, posta sul lato d’un giardino abbastanza vasto, sembrava un modellino in legno (tanto dolce era il grigio slavato delle sue persiane). Con la modestia d’uno chalet, ma piena di porte, di basse finestre, di scalinate laterali, come un castello da romanzo. Senza soluzione di continuità, il giardino conteneva tre spazi simbolicamente differenti (e oltrepassare il limite d’ogni spazio era un atto importante). Si attraversava il primo giardino per arrivare alla casa; era il giardino mondano, lungo cui si riaccompagnavano le signore bayonnesi, a piccoli passi, con grandi soste. Il secondo Continue
  • Il tempo è fuori squadra
    “Il tempo è fuori squadra” è il titolo che Gregory Bateson assegna ad un memorandum del 1978, come monito ed invito per chi ha la responsabilità di formare le giovani generazioni. Si tratta, a suo avviso, di una missione che implica la presa di coscienza dello stato di obsolescenza dei presupposti del pensiero più comuni e consolidati. L‟antropologo di Grantchester, che in quello stesso anno sta completando Mente e natura, l‟opera che racchiude gli esiti del suo multiforme percorso intellettuale, annuncia l‟inattualità di alcune nozioni particolarmente diffuse come il dualismo cartesiano che separa la mente dalla materia o l‟assunto che Continue
  • Massimo D’Antoni
    “Ebbene sì, lo confesso: considero la ricchezza qualcosa di cui, in un mondo in cui c’è chi vive in miseria, ci si dovrebbe sempre vergognare, almeno un po’. Credo sia la cultura cattolica” Massimo D’Antoni, Prof. di Scienza delle Finanze dell’Univ. di Siena
  • I miei primi quarant’anni da vegetariano
    Un certo progresso c’e` stato. Ha cessato finalmente di essere oggetto di curiosita` e di stupore. L’alimentazione vegetariana oggi e` compresa da tutti quantunque adottata da un’infima minoranza. In modo stretto, infatti, da pochissimi. Si sono perse, intorno a me, le domande che per lungo tempo ho patito, persecutorie: “Perche`? In che modo sostituisci? Dove prendi le proteine? E’ per motivi igienici o sentimentali? Neppure ogni tanto? Come! Neanche il pesce? Non ti viene mai voglia di una bistecca?”. Bistecca e` sempre accompagnata dall’aggettivo bella L’italiano automatico dice “una bella bistecca”. Non so a quale grado di bellezza assegnarla, mi Continue
  • Percy Bysshe Shelley
    「ああ、野生の西風、秋の生命の息吹[…] /翼のある種を彼らの暗い冬のベッドに導く/ああ、彼らは冷たくて深い/墓に埋められたままのように/まで/あなたの春の青い妹は、夢の中で地球の鳴り響きを聞かせません。」 パーシー・ビッシュ・シェリー、西風へのオード、1819年
  • Percy Bysshe Shelley
    “Oh tu, vento selvaggio occidentale, alito della vita d’Autunno […] / Oh tu che guidi i semi alati ai loro letti oscuri dell’inverno / in cui giacciono freddi e profondi / come una spoglia sepolta nella tomba, finché / la tua azzurra sorella della Primavera non farà udire la squilla sulla terra in sogno.” Percy Bysshe Shelley, Ode to the west wind, 1819
  • If the world adopted a plant-based diet we would reduce global agricultural land use from 4 to 1 billion hectares
            The expansion of land for agriculture is the leading driver of deforestation and biodiversity loss. Half of the world’s ice- and desert-free land is used for agriculture. Most of this is for raising livestock – the land requirements of meat and dairy production are equivalent to an area the size of the Americas, spanning all the way from Alaska to Tierra del Fuego. The land use of livestock is so large because it takes around 100 times as much land to produce a kilocalorie of beef or lamb versus plant-based alternatives. This is shown in the Continue
  • Wendell Berry
    Presentación de Akwesasne Notes, el periódico indio americano Durante incontables generaciones desde la introducción de la agricultura en los bosques de América del Este, los pueblos nativos de América del Norte han cultivado sus cosechas sin utilizar el arado u otras herramientas de la agricultura europea. Curiosamente, aunque apenas había herramientas, el trabajo era muy poco. Los senecas, por ejemplo, solo cavaron sus campos una vez entre la siembra y la cosecha. En el pasado, la agricultura se hacía con poco más que un palo puntiagudo y un vasto conocimiento de los métodos tradicionales transmitidos oralmente. Los bosques en la Continue
  • Wendell Berry
    Presentazione di Akwesasne Notes, Il giornale degli indiani americani Per innumerevoli generazioni dall’introduzione dell’agricoltura nelle foreste dell’est americano, i popoli nativi del nord America hanno coltivato i loro raccolti senza usare l’aratro o gli altri attrezzi dell’agricoltura europea. Stranamente, anche se non c’erano quasi attrezzi, il lavoro era pochissimo. I Seneca, per esempio, zappavano i loro campi solo una volta tra la semina e il raccolto. L’agricoltura di un tempo era fatta con poco più che un bastone appuntito e una vasta conoscenza di metodi tradizionali tramandata oralmente. Le foreste nei tempi coloniali e precoloniali fornivano abbondanza di pesce, selvaggina, bacche, erbe, radici e così via. Il mondo Continue
  • L’ultima rivelazione
    Ovunque ci volgiamo nella bufera di rose La notte è illuminata di spine, e il rombo Del fogliame, così lieve poc’anzi tra i cespugli, ora ci segue alle calcagna. Ingeborg Bachmann _ L’Apocalisse viene dopo. La catastrofe, la caduta degli astri, l’ultimo giorno: tutto questo è aggiunto, interpretato,  quasi posticcio. Se in principio fu l’Apocalisse di Giovanni,  su ciò che si dice nel testo di partenza è stata rovesciata  una rete interpretativa,  e  apocalittico ha trovato la sua collocazione nei dizionari, accanto a bovarismo,  donchisciottesco,  kafkiano. «Tra le parole diventate ormai insoffribili, per la loro laida degenerazione in luoghi comuni, Continue
  • I Must Be Dreaming Through The Days
    I must be dreaming through the days And see the world with childish eyes If I’d go singing all my life And my songs be wise And in the kitchen or the house Must wonder at the sights I see. And I must hear the throb and hum That moves to song in factory. So much in life remains unsung, And so much more than love is sweet. I’d like a song of kitchenmaids With steady fingers and swift feet. And I could sing about the rest That breaks upon a woman’s day When dinner’s over and she lies Upon Continue
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